Per paralisi si intende la perdita parziale o totale della capacità di muovere gli arti. Può dipendere da numerose cause, alcune più gravi di altre, può essere temporanea o permanente, secondo le cause che l’hanno provocata.
La maggior parte delle paralisi si verifica in seguito a un ictus o a lesioni del midollo spinale, dovute a traumi alla colonna vertebrale.
Spesso sentiamo utilizzare in maniera impropria i due termini. Possiamo capire insieme la differenza fra Paraplegia e Tetraplegia.
La paralisi consiste nella perdita del funzionamento dei muscoli di alcune parti del corpo. La paralisi, totale o parziale, può verificarsi solo in un lato del corpo (emiplegia), in entrambi i lati oppure solamente in un’area o in un arto (monoplegia).
La paralisi della metà inferiore del corpo, che include entrambe le gambe, è chiamata paraplegia. Quella degli arti superiori e inferiori, che coinvolge sia le braccia che le gambe, è chiamata tetraplegia.
La paralisi può verificarsi anche a causa di:
malattie neurologiche, come la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) o la sclerosi multipla;
malattie autoimmuni, come la sindrome di Guillain-Barré;
malattie come la poliomielite.
Le cause che portano alla paraplegia o la tetraplegia, potrebbero essere tante, se causate da danni alla colonna vertebrale e al midollo spinale non hanno ancora una cura ben specifica. Si può, oltremodo, lavorare sul recupero delle capacità motorie che sono andate perse con un percorso riabilitativo costante.
Esistono diversi percorsi riabilitativi che puntano a lavorare sui disturbi causati dalla paralisi. Una riabilitazione costante nel tempo punterà a recuperare (in parte o del tutto) un movimento degli arti interessati.
Le tecnologie odierne e le tecniche adottate dai professionisti possono mirare al miglioramento dei movimenti, ad un approccio con i disturbi graduale.
Il nostro centro può ospitare pazienti che hanno questo genere di patologie, e che puntano a migliorare il loro stato.